Un giorno ci siederemo sulle arance?

Un giorno ci siederemo sulle arance?

Blog, Innovazione

Vi chiedete mai come sarete e come sarà il mondo tra cinque/dieci anni?

A me capita e non di rado! Se anche voi vi ritrovate a vivere il presente immaginando scenari futuri, saprete bene che questo può provocare emozioni contrastanti che slittano dall’entusiasmo delle novità all’ansia dell’inaspettato. Appena la “paura del futuro” accresce, il mio sistema di difesa psicologico mi orienta verso un interesse profondo nei confronti della novità e forse per questo sono sempre stata interessata alla creatività e all’innovazione come se studiarne le caratteristiche costitutive da un lato e, dall’altro, aggiornarmi in continuazione, mi potesse permettere di controllare l’elemento inaspettato e godermi a pieno l’immagine del futuro. A conseguenza di tutto ciò, provo stima e ammirazione nei confronti dei colpi di genio, siano essi legati alla moda, alla scienza, alla tecnologia, al design o al sociale.
Tra le cose che “non sapevo ieri e oggi so” e che mi ha permesso di crearmi uno scenario futuro strano e interessante, c’è la presenza di una start up italiana, l’Orange Fiber che ha l’obiettivo di creare un tessuto sostenibile e cosmetico , riutilizzando le oltre 700.000 tonnellate di sottoprodotto che l’industria di trasformazione agrumicola italiana produce annualmente … insomma, un tessuto fatto di scarti di arance! L’idea è stata premiata proprio settimana scorsa durante la Global Change Award , iniziativa dedicata all’innovazione dell’industria della moda lanciata dall’organizzazione no-profit H&M Conscious Foundation, vincendo un premio di 150mila euro.
Letta la notizia, ho iniziato a pensare ad una seduta con “tessuto d’arancia” e a voi? Cosa viene in mente?

orange fiber tessuti

ph. facebook “orange fiber”