QUARAN-TIP : ripensare ai nostri spazi

QUARAN-TIP : ripensare ai nostri spazi

Non categorizzato, Ergonomia

Cosa è più giusto fare in quarantena?

In ogni angolo del dove, siamo bombardati da consigli su come dobbiamo comportarci in questi giorni di quarantena.  A seconda dei canali di comunicazione, riceviamo diversi stimoli su quello che è più giusto fare per sé e per gli altri. In base alle reti televisive, le priorità sembrano slittare dal tenere puliti gli ambienti domestici al ritagliarsi del tempo per fare attività fisica.

Come avete organizzato il vostro spazio lavorativo domestico?

Noi non vogliamo aggiungerci a questo trend. Piuttosto, vogliamo trasferire su questo blog parte delle nostre conoscenze sullo spazio fisico e intellettivo del lavoro. Non vogliamo che le informazioni siano percepite come stimoli o, peggio ancora, obblighi ma come elementi da poter interiorizzare progressivamente. Per lavorare meglio, per vivere meglio. Ogni giorno, offriremo una pillola di conoscenza sull’ambiente di lavoro, nella convinzione generale che sia più efficace un cambiamento progressivo e non uno repentino. Ci siamo trovati, nel giro di poche ore, nell’impossibilità di raggiungere il nostro ufficio e nell’obbligo di crearne uno nuovo presso la nostra abitazione. Ma come l’abbiamo creato? Ci abbiamo pensato o abbiamo solo recuperato un pc, un tavolo e una sedia?

Da dove partire per ripensare gli spazi?

Il primo punto che vogliamo proporvi è questo: la consapevolezza.

Se non è possibile pensare chiaramente a ciò che sarà, possiamo pensare a ciò che è e ciò che è stato.

Riportando la consapevolezza al lavoro a casa (homeworking o smartworking che sia), crediamo sia importante elaborare cosa rappresenti per noi il lavoro agile:

-è un’occasione per migliorare le proprie capacità di autonomia, disciplina, capacità di concentrazione e di organizzazione personale?

-è una coercizione che non fa che confondere gli spazi professionali e quelli privati?

-è una necessità affrontata con la classica inerzia lavorativa?

Rispondere a domande scomode per stare più comodi

Le risposte creano una prima leva di chiarificazione delle nostre intenzioni, predisposizioni e stili di comportamento. In psicologia del lavoro, questo momento potrebbe essere chiamato “analisi della domanda”. Solo a partire da questa analisi, a partire dalle vostre singole risposte, si potrà iniziare a pensare ad uno spazio di lavoro “su misura”, la tua misura.

A domani, per il secondo step.